Appartamento a Lione

Il Progetto

Credits

Luogo: Lione (Francia)
Anni: 2020
Tipo di progetto: Ristrutturazione appartamento residenziale
Cliente: Privato
Affidamento: Diretto
Servizi offerti: Progettazione architettonica

Il progetto riguarda la ristrutturazione di un appartamento di circa 100 mq con la realizzazione di trasformazioni impiantistiche e ridistribuzione degli spazi.

L’appartamento in questione fa parte di palazzine con rilevanza storica, localizzate nella parte centrale di Lione e con affaccio diretto sul fiume Rodano.

 

Dall’ingresso si accede direttamente in un ampio open space ospitante un salotto e la cucina a vista con bancone. Le caratteristiche di questo ambiente sono gli impianti incassati a controsoffitto, la qualità delle finiture e dei dettagli come le luci dimerabili a led disposte sotto il davanzale che fa da padrone lungo tutta la facciata esterno oppure il caminetto a bioetanolo. La cucina, grazie ad un generoso bancone, consente di avere uno spazio dinamico, essenziale ma accogliente.

Attraverso un disimpegno dalle dimensioni minime è possibile accedere alle due camere con bagno, anch’esse curate nel dettaglio e con materiali di pregio come il mosaico con finitura in oro, la doccia e la vasca.

La realizzazione si concretizza in una attenta progettazione degli spazi, attraverso l’uso sapiente dei materiali e la valorizzazione delle aperture verso l’esterno posizionate lungo tutta la lunghezza del lato giorno, aprendo la visuale dell’appartamento verso l’esterno e offrendo la possibilità di vivere intensamente il paesaggio circostante.

Casa G

Il Progetto

Credits

Luogo: Oderzo (Treviso)
Anni: 2019-2020
Tipo di progetto: Manutenzione straordinaria di unità immobiliare residenziale
Cliente: privato
Affidamento: Diretto
Servizi offerti: Progettazione arch., strutture, impianti

La progettazione di Casa G a Oderzo ha comportato il completo ridisegno degli spazi interni dell’edificio residenziale, ad uso familiare. La progettazione architettonica è stata coordinata con la progettazione strutturale ed impiantistica, per un servizio “chiavi in mano” che coniuga funzionalità e prestazioni ambientali con un alto comfort abitativo.

Sono stati riprogettati tutti gli ambienti domestici con l’obiettivo di garantire un’ottimale luminosità degli interni e un efficiente dialogo tra gli spazi, disposti su due piani. La luce viene gestita attraverso i fori di facciata e i nuovi lucernai sulla copertura, nonché attraverso la leggerezza della scala di collegamento tra i piani, vetrata. Le altezze interne vengono modulate con il posizionamento sapiente del sistema di ventilazione, integrato in controsoffittature che enfatizzano il passaggio tra gli ambienti. L’uso del legno lega le superfici delle pavimentazioni ad alcuni elementi di arredo, come tavoli e scrittori. Le armadiature fisse, realizzate in cartongesso o con pannelli bianchi, scompaiono negli elementi divisori. Viene così valorizzata la zona cucina, dove si abbinano elementi contenitori lineari all’uso vigoroso delle lastre in pietra. Queste sottolineano i piani di lavoro e l’angolo cottura, riprendendo in chiave contemporanea un linguaggio tipico della tradizione, in cui il “fogoler” è il cuore della casa.

DIOM

Il Progetto

Credits

Luogo: Chiarano (Treviso)
Anni: 2021-2023
Tipo di progetto: Ampliamento di edificio industriale esistente
Cliente: Diom Srl
Affidamento: Diretto
Servizi offerti: Progettazione definitiva ed esecutiva, D.L., Progettazione impiantistica, Progettazione strutturale

Gli interventi di miglioramento aziendale

Il progetto consiste nell’ampliamento dell’attività industriale esistente per l’azienda Diom, nel comune di Chiarano, una delle imprese che compongono il vivace tessuto manifatturiero del trevigiano. L’intervento di ristrutturazione comporta la creazione di un nuovo spazio produttivo in continuità con quello esistente e la realizzazione di un nuovo corpo uffici interno all’edificio ed uno spazio dedicato agli spogliatoi addetti. Altri interventi sugli spazi aperti e sul sistema di accessibilità migliorano l’impianto aziendale: il collegamento tra i due edifici con un porticato per il carico scarico merce, la sistemazione degli spazi di parcheggi, manovra e viabilità interna nonché il ridisegno degli spazi a verde. Viene inoltre sistemata la parte di sottoservizi relativa al sistema di scarico delle acque esterne e dello scarico e allaccio alla fognatura.

Le scelte progettuali e le prestazioni

L’edificio in ampliamento rispetta le masse e proporzioni del corpo esistente e, sempre per citare il linguaggio dello stato di fatto, viene realizzato con elementi prefabbricati in calcestruzzo, con copertura a shed dove vengono disposte le fasce dei lucernari e si predispone per l’eventuale installazione di pannelli fotovoltaici. La parte di spogliatoi è realizzata su due piani, mentre la parte a magazzino esistente viene ridotta per consentire la creazione del passaggio coperto per il carico e scarico merci.

La facciata è realizzata con pannelli prefabbricati sandwich rivestiti da parete ventilata coibentata, con orditura orizzontale, con finitura in alucobond e sottostruttura in acciaio zincato. I muri interni portanti sono in cls armato, mentre le murature divisorie vengono realizzate in blocchi di argilla espanda tipo leca. Tutti i materiali sono stati scelti per la loro durabilità rispetto all’uso intenso e per la loro facilità di manutenzione e di posa, che limita i tempi di cantiere e pertanto alleggerisce l’impatto dell’intervento sull’andamento del processo industriale.

Tutti i locali produttivi sono illuminati naturalmente attraverso lucernari disposti a fasce, nonché da aperture in facciata. In aggiunta, si prevede un sistema di illuminazione a led, che aiuta a contenere i consumi in fase di esercizio.

Casa a Dignano

Il Progetto

Credits

Luogo: Dignano (Udine)
Anni: 2021-2023
Tipo di progetto: Ristrutturazione di unità immobiliare residenziale
Cliente: Privato
Affidamento: Diretto
Servizi offerti: Progettazione definitiva ed esecutiva, D.L., Progettazione impiantistica, Progettazione strutturale

Ripensare un edificio del nucleo storico

La casa oggetto di intervento è parte del nucleo storico di Dignano, caratterizzato dalle tipiche case a corte con muratura in pietrame e strutture orizzontali in legno. Il progetto di ristrutturazione curato da AISA ha comportato un ripensamento di due unità catastali, integrate da un nuovo concept architettonico, e l’aggiornamento strutturale (per adeguamento sismico), impiantistico e di riqualificazione energetica. Se l’edificio originario versava in avanzato stato di degrado, oggi, a cantiere terminato, si offre come dimora confortevole per i suoi residenti, nel rispetto della tradizione architettonica del luogo.

Riorganizzare gli spazi interni

Il progetto architettonico ha previsto innanzitutto di riorganizzare ingressi e spazi di distribuzione, per adattarsi meglio alla sagoma dell’edificio esistente e per migliorare la funzionalità degli ambienti. È stato quindi deciso di dedicare l’unità ovest all’accesso all’abitazione, mentre nell’unità est il piano terra è stato adibito a garage e corpo di servizio (lavanderia e servizio igienico). Il corpo scala che distribuisce la parte dell’abitazione è stato separato in due porzioni; la prima, concepita come vano chiuso con elevatore, ora collega piano terra e piano primo (living); la seconda, a vista, sottolinea la separazione del grande spazio living e cucina dalla zona notte, e connette piano primo con piano di sottotetto. Per ampliare la presenza del soggiorno, il solaio tra primo e secondo piano è stato mantenuto solo sopra il nucleo delle camere, così da avere una doppia altezza e le travi del tetto a vista sulla zona giorno.

L’aggiornamento delle prestazioni tecnico-energetiche

In copertura, la nuova struttura lignea mantiene invariata l’altezza utile complessiva dell’edificio, ed è completata da un pacchetto con adeguati spessori di isolamento, per contenere i consumi energetici in fase di esercizio e limitare le emissioni. Da un punto di vista di prestazioni, è stata realizzata la completa revisione dell’impianto elettrico, con la predisposizione del fotovoltaico in copertura, ed è stata installata la pompa di calore aria-acqua, che climatizza estate e inverno attraverso il pavimento radiante e alimenta l’impianto idrico-sanitario in maniera ottimizzata.

Parco dei Carbonai

Il Progetto

Credits

Luogo: Cordignano, Treviso
Anni: 2017-2019
Tipo di progetto: Edificio di servizi, a supporto all’attività turistico-ricreativa e didattica nel Parco dei Carbonai
Cliente: Comune di Cordignano
Affidamento: Gara
Dimensione: 100 mq / 520 mc
Servizi offerti: Progettazione architettonica, strutturale, impiantistica, D.L.
Team di progettazione AISA: Progettazione: Alessandro Crosato, Stefano Cescutti (anche D.L); Calcoli: Michele Bernard; Impianti e sicurezza: Tiziano Feltrin

Un intervento a potenziamento del turismo locale

L’edificio oggetto di intervento si inserisce nell’area boschiva del Parco dei Carbonai, nel Comune di Cordignano, verso la zona pedemontana e collinare del Cansiglio. Recentemente, le amministrazioni locali hanno voluto consolidare nell’area un sistema turistico locale, andando a mettere in rete realtà esistenti, per sviluppare un distretto che rafforzi l’offerta dell’ospitalità turistica dedicata a famiglie, giovani e ragazzi.
L’area è immersa nel bosco di latifoglie, la faggeta tipica della fascia collinare; è caratterizzata dalla presenza di alcune preesistenze legate alle antiche pratiche agro-pastorali, ed è inserita nella rete dei percorsi pedonali che solcano le pendici della fascia pedemontana.
L’incarico di progettazione e direzione lavori è stato eseguito per il Comune di Cordignano, con finanziamento tramite PSR – Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 – Sviluppo Locale Leader – Progetto Chiave n.3 “Parchi tematici-didattici per il turismo giovanile”. Il progetto aderisce al progetto di sviluppo locale PSL 2020 “Alta Marca Lanscape Emotions”, per il miglioramento della sostenibilità ambientale, economica e sociale della Regione.

La nuova struttura coperta è dotata di servizi, con spazi per attività didattiche interattive, che permettono di esplorare – anche con ricostruzione di archeologia sperimentale – l’attività dei carbonai storicamente insediati nell’area. L’edificio adiacente alla nuova costruzione ospita il Museo dei Carbonai, la cui offerta museale verrà ampliata e rafforzata dagli ulteriori spazi didattici e laboratoriali inseriti nel nuovo edificio.

La struttura e il rapporto col paesaggio
L’edificio progettato da AISA si estende su una superficie di 100 mq con un volume di poco inferiore ai 520 mc. La struttura con tetto a doppia falda si inserisce nella tipologia architettonica delle preesistenze, mantenendo la pendenza della copertura dell’edificio esistente in aderenza. Grazie alle ampie superfici vetrate, che garantiscono la completa chiusura di facciata, come richiesto dalla committenza, lo spazio interno conversa con il bosco circostante durante tutte le stagioni. I tamponamenti perimetrali realizzati con elementi in legno a lamelle sono studiati per permettere a chiunque si trovi all’interno dell’edificio di avere sempre una connessione visiva con tutti gli elementi dell’intorno: l’ingresso all’area, il Museo dei Carbonai, gli altri edifici presenti nel parco e ovviamente la vegetazione dell’area boscata circostante.

La struttura perimetrale in cls armato e rivestita in pietra, posata su fondazioni di tipo a trave rovescia, funge da basamento e appoggio per le pareti esterne in legno e vetro. Di queste, la struttura portante è realizzata in acciaio e rivestita in legno lamellare di larice. La copertura ha capriate ed arcarecci in acciaio rivestiti in legno lamellare di larice, sormontati da pannelli sandwich in espanso rigido con lamiera grecata, che riprende il passo del tavolato in larice posto in facciata. La coibentazione a parete e copertura in lana di roccia mantiene un buon comfort interno nonostante gli spazi non siano riscaldati. A questo, concorrono anche i serramenti in ferro zincato e verniciato, con vetrocamera stratificato.

Le vetrate sono parzialmente apribili, per permettere la ventilazione naturale degli ambienti. L’illuminazione solare naturale può essere regolata grazie ai frangisole che permettono anche di indirizzare le visuali verso l’esterno. Anche questi elementi concorrono a regolare l’illuminazione degli spazi interni e a ridurne il surriscaldamento durante la stagione estiva, e conseguentemente risparmiando energia per il condizionamento. L’ingresso, parzialmente scavato nella volumetria individuata dalla proiezione della copertura, garantisce un ambito di sosta protetta dal proseguire della copertura stessa. Lo spazio interno, libero in buona parte grazie alla struttura puntuale su pilastri, offre grande flessibilità per l’organizzazione delle attività espositive, didattiche o laboratoriali. I servizi igienici sono schermati dallo spazio principale da una quinta in cartongesso vetrata superiormente per il passaggio della luce naturale.

Accessibilità e circolarità delle risorse
Esternamente, l’edificio è progettato nell’ottica di una piena accessibilità, grazie a superfici pavimentate in continuità con la pavimentazione dello spazio interno. Sul lato nord, i gradini esterni per l’accesso sono accompagnati da gradoni di maggiori dimensioni pensati per il contenimento del terreno e che fungono contemporaneamente come sedute all’aperto. Per minimizzare l’impatto del nuovo edificio nell’area e come incentivo alla circolarità delle risorse, è stata prevista la raccolta delle acque meteoriche, da destinarsi al riutilizzo all’interno dei servizi igienici, tramite filtro di cattura. Inoltre, è stata installata una nuova rete di scarico delle acque nere e saponate munita di condensagrassi e vasca imhoff, con formazione di impianto di subirrigazione a fondovalle.

Eurocakes

Il Progetto

Credits

Luogo: Fagagna, Udine
Anni: progettazione 2010-2011; esecuzione 2011-2012
Tipo di progetto: Costruzione impianto produzione alimentare e impacchettamento, con spazi per uffici e amministrazione
Cliente: Eurocakes Spa (ora Gruppo Bouvard Italia Spa)
Affidamento: Diretto
Dimensione: 10375 mq – 87650 mc
Servizi offerti: Progettazione architettonica, strutturale, impiantistica, D.L., coordinamento della sicurezza

Un nuovo stabilimento per una realtà industriale d’eccellenza

AISA  ha curato a 360° il progetto per la realizzazione del nuovo stabilimento per il gruppo Eurocakes (ora Bouvard), uno dei protagonisti dell’industria dolciaria in Regione Friuli Venezia-Giulia, sita a sud dell’abitato di Fagagna (UD). L’azienda Eurocakes segue da molti anni la produzione e il confezionamento di prodotti dolciari a base di pandispagna. Lo stabilimento, quindi, deve non solo ospitare le linee per dare il prodotto finito e confezionato, ma deve essere completato con zone dedicate allo stoccaggio in temperatura delle materie prime e a una serie articolata di attività di supporto, come magazzini, laboratori e uffici.

Schema produttivo, funzionalità e architettura

Il corpo industriale si sviluppa su due piani, per fornire una linea di 300 m, come previsto dallo schema produttivo, nonostante la lunghezza più ridotta del lotto. Il processo produttivo dal primo piano, che ospita area impasto e forni a sud, si sviluppa dopo al piano sottostante, con farciture e zona refrigerazione, proseguendo sino al confezionamento dei prodotti nella zona nord.

La disposizione nord-sud è ideale per installare in copertura strutture a shed che, aperte verso nord, illuminano in maniera diffusa gli spazi interni, limitando l’apporto di calore; gli shed servono inoltre per agganciare pannelli fotovoltaici, beneficiando dell’esposizione a sud degli elementi di copertura in pendenza. Lungo il perimetro esterno del piano terra, seminterrato nel lieve pendio del sito, sono state realizzate delle scarpate coltivate con arbusti che permettono di portare luce e verde agli spazi di lavoro. I vari piani sono collegati da un sistema di percorsi verticali ed orizzontali posizionati sul lato ovest con rampe, scale, ascensori e montacarichi. Tutti i percorsi sono pensati per non avere interferenze tra i flussi.

Sul lato ovest vengono concentrati i locali uffici, laboratori e ristoro, con visuale aperta sul paesaggio collinare. Questo corpo, in contrapposizione con il pieno delle pareti delle zone produttive, è realizzato con pareti semitrasparenti con doppia pelle in policarbonato alveolare montato su struttura in acciaio zincato, che cattura la luce e la diffonde negli spazi di lavoro, mentre di notte fa trasparire la presenza di lampade colorate all’interno. La linea spezzata del fronte crea dei cortili semi aperti e aumenta la superficie di affaccio. Tutti i locali per quanto possibile risultano illuminati naturalmente perimetralmente o zenitalmente anche attraverso sopraluce per i locali d’archivio e deposito interni.

Integrare soluzioni costruttive e impiantistiche

La struttura è costituita prevalentemente da un’intelaiatura prefabbricata in calcestruzzo armato precompresso composta da pilastri, travi a T, a L o rettangolari, solai con tegoli a TT di varie altezze e portate, copertura in tegoli a TT o a shed di grande luce, pannelli di tamponamento prefabbricati a taglio termico. Le opere di calcestruzzo sono tamponate internamente ed esternamente da pannelli tipo sandwich che abbattono i ponti termici. I serramenti esterni in alluminio sono tutti a taglio termico, per limitare ulteriormente le dispersioni.

Particolare attenzione è stata data al sistema di ventilazione e climatizzazione, che è stato diversificato a seconda della richiesta funzionale delle aree di lavorazione. Per ogni singola linea, è stato inserito un sistema di controllo della qualità dell’aria immessa all’interno dagli impianti di ventilazione, per evitare qualsiasi tipo di contaminazione tra linee (es. gluten-free e alcohol-free). Tutto lo stabilimento è dotato di sistema di spegnimento incendi automatico tipo sprinkler.

Bortolin Kemo

Il Progetto

Credits

Luogo: Porcia, Pordenone
Anni: 2019-2020 (progettazione); 2020-2022 (lavori)
Tipo di progetto: Ampliamento stabilimento artigianale (lotto 1); ampliamento con adeguamento sismico, per la realizzazione di uffici e servizi (lotto 2)Ampliamento stabilimento artigianale (lotto 1); ampliamento con adeguamento sismico, per la realizzazione di uffici e servizi (lotto 2)
Cliente: Bortolin Kemo Spa
Affidamento: Diretto
Dimensione: capannone: 2040 mq – 10530 mc – uffici: 650 mq – 3900 mc
Servizi offerti: Progettazione architettonica, strutturale, impiantistica, D.L., coordinamento alla sicurezza

Potenziare un’azienda rigenerando l’esistente

Il progetto commissionato ad AISA dall’azienda Bortolin Kemo ha permesso di ripensare e valorizzare in maniera consistente i suoi spazi produttivi e commerciali, situati a Porcia, nella corona urbana di Pordenone. L’azienda Bortolin Kemo è produttrice di impianti per il packaging e closures, con clienti di livello internazionale, ed è una delle aziende leader del settore. L’intervento ha comportato in una prima fase la demolizione di un edificio residenziale preesistente e la ricostruzione con ampliamento dello stabilimento artigianale esistente. In un secondo tempo, è stato realizzato il consolidamento sismico delle strutture della palazzina adiacente allo stabilimento, precedentemente ad uso residenziale del custode, con la creazione di spazi open space per uffici e spazi riunione.
L’area si posiziona a pettine rispetto all’asse infrastrutturale della SS 13 Pontebbana, che offre un ottimale collegamento rispetto alla zona industriale di Porcia – Pordenone.

La zona di servizi di rappresentanza e amministrazione e uffici è disposta su fronte strada, con una buona accessibilità ciclo-pedonale. Un ampio parcheggio alberato per i dipendenti e i clienti scherma il fronte della palazzina. La logistica relativa alla produzione viene gestita grazie ad ingressi indipendenti sul retro: accedendo lateralmente alla strada statale, si garantisce un’ottimale movimentazione mezzi e l’accesso all’impianto e ai magazzini.

Un intervento dalle alte prestazioni
Nel primo intervento l’ampliamento dello stabilimento è stato connesso funzionalmente e architettonicamente alle preesistenze con il rivestimento di facciata, di colore grigio, che pone le due parti in continuità. Interventi leggeri sulle partizioni interne e sulla copertura, per un suo alleggerimento, hanno aumentato la funzionalità dell’edificio. L’installazione di un nuovo impianto di generazione in pompa di calore per la climatizzazione dell’area lavorazione ha migliorato le prestazioni energetiche. Il locale tecnico per l’installazione di collettori e circolatori è stato realizzato su soppalcato sul lato nord del fabbricato. L’area lavorazione viene riscaldata e raffrescata mediante aerotermi (ad acqua) installati a parete ed alimentati dal suddetto sistema di generazione.

Il secondo lotto di intervento insiste sulla palazzina già esistente e precedentemente adibita a casa custode, posizionata nella parte di testa dello stabilimento, all’entrata del lotto. È stato realizzato l’adeguamento sismico delle strutture portanti, in vista della completa trasformazione da residenza a uffici; è stata ripensata la distribuzione interna, creando nuovi spazi, anche open space, per uffici e per l’amministrazione.
Le opere strutturali sono andate a rinforzare la scala e le strutture verticali e orizzontali esistenti.
Per adeguare sismicamente l’edificio si sono prima di tutto diminuite le masse in gioco, prevedendo ad esempio al secondo piano la demolizione della copertura esistente e il suo rifacimento con struttura metallica, copertura in legno e tamponamenti a secco. L’assenza di armatura nella cappa in cls dei solai in laterocemento ha richiesto la realizzazione di una cappa armata integrativa onde dare rigidezza al solaio nel proprio piano data anche la forma allungata del primo solaio. È risultato necessario realizzare nuovi setti in c.a. in alcune posizioni significative per irrigidire l’edificio e assorbire le sollecitazioni sismiche complessive. I nuovi setti in c.a., assieme ad alcuni setti in muratura opportunamente rinforzati mediante pilastri di estremità e betoncino armato, nonché ai pilastri esistenti incamiciati con cerchiature metalliche, sono quindi le strutture resistenti al sisma. Le murature portanti esistente sono state invece considerate come elementi strutturali secondari.

Le pareti perimetrali sono state aperte con grandi vetrate e la copertura è stata sostituita con una struttura ad ali di gabbiano, che riprende il rivestimento già presente sul precedente ampliamento, andandone ad uniformare l’aspetto e dando continuità di linguaggio all’intero complesso. Gli sporti di linda sono costituiti da brise soleil che garantiscono una forma bilanciata all’edificio e contribuiscono a migliorare l’ombreggiamento delle facciate durante la stagione estiva.
Il secondo lotto ha comportato la riqualificazione degli impianti elettrici e meccanici e l’installazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura a shed del capannone adiacente.

Un progetto a 360°
Complessivamente, l’insieme di interventi ha migliorato e ampliato le possibilità produttive e logistiche dell’azienda Bortolin Kemo, andando a migliorarne non solo la funzionalità e le prestazioni strutturali, ma anche l’immagine aziendale, grazie a spazi di rappresentanza e supporto ben organizzati, illuminati e decisamente curati in tutti i dettagli.
L’intervento di ristrutturazione e futura sopraelevazione dell’edificio è stato affrontato con la tecnologia BIM Revit Autodesk, che ha permesso di integrare il progetto architettonico, di strutture e di impianti, con una gestione migliorata delle interferenze.

Zorzettig

Il Progetto

Credits

Luogo: Cividale del Friuli
Anni: 2018-2019 (progettazione); 2019-2022 (costruzione)
Tipo di progetto: Fabbricato ad uso produttivo agricolo: interventi sull’esistente ampliamento
Cliente: Zorzettig Azienda Agricola
Affidamento: Diretto
Dimensione: 4750 mq
Servizi offerti: Progettazione architettonica, strutturale, impiantistica, D.L., coordinamento alla sicurezza

Valorizzare un luogo in sintonia col proprio territorio

Sulle colline di Spessa di Cividale, nel cuore dei Colli Orientali del Friuli, ha sede l’azienda agricola Zorzettig, che da più di 100 anni fa è attiva nella viticoltura per la produzione di vini pregiati. Beneficiando infatti di un territorio e di un microclima unici per i vigneti, Zorzettig si è affermata a livello nazionale e internazionale, raggiungendo un export del 50%. Negli anni, l’azienda ha sentito l’esigenza di intervenire sulla cantina esistente, migliorandola e ampliandola, per rispondere adeguatamente all’incremento della richiesta dei prodotti e per raccontare il brand Zorzettig, che coniuga tradizione con innovazione e rispetto dell’ambiente.

Il paesaggio collinare del Collio avvolge il sito del progetto, con le caratteristiche coltivazioni a vigneto e punteggiato dagli oliveti. Il suolo viene lavorato a terrazzamenti per migliorarne l’esposizione a vento e sole, nonché per agevolare le lavorazioni necessarie alla coltura. Tali caratteristiche paesaggistiche sono il punto di partenza per la progettazione di Aisa, che accompagna i dislivelli con delle soluzioni che valorizzano le curve delle colline. Ad esempio, la movimentazione delle terre è stata pensata per ridisegnare l’intero perimetro del nuovo edificio, realizzando un piano interrato in aderenza e continuità con quello esistente. Si sono così create delle scarpate in terra armata e piccoli terrazzamenti che ospitano la piantumazione di nuovi arbusti ed alberature, immergendo il nuovo edificato nel paesaggio.

La struttura su più livelli
Nella parte superiore, l’allargamento risultante a livello di interrato, consente la realizzazione di un piazzale esterno, indispensabile per la zona di carico e scarico di materie prime, progettata con la realizzazione di una
piccola rotatoria spartitraffico, che oltre a migliorare la viabilità, funge da pozzo di luce per l’illuminazione della parte interrata di imbottigliamento. La valorizzazione dell’immagine e la storia dell’azienda avviene attraverso l’architettura. La parte esistente, su cui sono attuati degli interventi di rinforzo strutturale e di modifica delle forometrie delle facciate, viene ampliata con una originale veranda curvilinea, che allunga la falda e la unisce a quella del corpo aggiunto, sostenuta da pilastri in acciaio-legno. Questa parte verrà usata come spazio eventi e di introduzione alla visita della cantina e come zona espositiva. A rimarcare la funzione di accoglienza, viene posizionato un grande “fogolar” (caminetto), realizzato con lamiera corten e ben visibile dall’esterno. Dalla zona di ingresso si accede poi tramite scale alla bottaia nel piano interrato o al mezzanino, entrambi ricavati nell’edificio esistente.

Un dialogo con il paesaggio attraverso i materiali
La porzione esistente oggetto di demolizione viene ricostruita e ampliata da un nuovo corpo che rimanda alle tradizionali barchesse delle ville di campagna e riprende la stessa profondità in pianta e la medesima altezza nei prospetti del corpo da mantenere.
L’affiancamento tra volume esistente e volume nuovo verrà gestito attraverso la realizzazione di un corridoio, un vano-chiave per i collegamenti orizzontali e verticali tra i vari locali produttivi.
La copertura lignea, rivestita di coppi (in linea con le richieste del Piano locale), poggia su una struttura in cls. armato rivestita in intonaci dalle tinte delle terre locali. I materiali delle finiture e degli elementi strutturali rimandano alla matericità del territorio friulano: il ferro, la pietra per i muretti dei terrazzamenti e per le pavimentazioni, gli inserti in vetro che aprono la struttura perimetrale e fanno entrare il paesaggio dentro l’architettura. Il ferro e il corten dei dettagli rimandano al rosso della terra arenaria, alla terra battuta delle antiche cantine; il legno a listelli per i pannelli di tamponamento dell’area impianti, alle botti del vino, ai solai dei tetti.
I parapetti sono stati realizzati in acciaio tinta corten; è stato sostituito il basamento in calcestruzzo rivestito in pietra piasentina, usando calcestruzzo con finitura a stampo a rilievo, che dona movimento e matericità al setto.
L’ampliamento ipogeo viene dedicato a zona spogliatoio per i dipendenti, ed è completamente integrato nei movimenti di terra.

Uffici Cipolat

Il Progetto

Credits

Luogo: Aviano, Pordenone
Anni: 2018-1019 (progettazione); 2019-2020 (costruzione)
Tipo di progetto: Ampliamento blocco uffici in aderenza a fabbricato ad uso artigianale; interventi di manutenzione straordinaria
Cliente: Cipolat Costruzioni Metalliche S.r.l
Affidamento: Diretto
Dimensione: 260 mq – 1150 mc (ampliamento)
Servizi offerti: Progettazione architettonica, strutturale, impiantistica, D.L., coordinamento alla sicurezza

Migliorare e ampliare l’esistente

L’intervento di AISA per l’azienda di costruzioni metalliche Cipolat di Aviano ha portato alla realizzazione di un ampliamento della zona uffici esistente, situata a ridosso e parzialmente in continuità all’edificio di proprietà del cliente. Inoltre, il progetto ha introdotto elementi di miglioramento dell’esistente e in particolare il consolidamento strutturale e la realizzazione di un rivestimento delle facciate fronte strada nella officina meccanica esistente; la realizzazione del cappotto termico esterno sulla facciata del blocco uffici esistente; la modifica delle fotometrie di facciata e del design di interni, riorganizzando la zona degli uffici.

Una struttura inedita
La struttura dell’ampliamento diventa, grazie ad un’inedita soluzione strutturale, caratterizzante dell’intero sito. Se la facciata, arretrata rispetto al filo esterno della copertura, ha una struttura con montanti in legno lamellare, la copertura presenta un interessante sistema di sostegno, con strutture ad ombrello realizzate con tubolari in acciaio che sostengono l’orditura a travi del tetto. Il tamponamento di facciata ha vari gradi di opacità, con l’alternarsi di aperture e vetrate nella porzione inferiore e di pannelli pieni nella parte superiore. Internamente, pochi setti in cls. armato liberano il più possibile lo spazio interno, creando un open space per poter organizzare liberamente gli uffici. La soluzione per gli interni prevede la sistemazione di pannelli modulari in vetro o legno per suddividere gli spazi di lavoro.

Progettare in maniera integrata l’efficienza energetica
Le soluzioni delle chiusure verticali e orizzontali, così come degli impianti tecnologici, puntano a raggiungere una buona efficienza dell’edificio e a diminuire il dispendio energetico per riscaldamento / raffrescamento e l’illuminazione. L’illuminazione interna è stata attentamente progettata per assicurare un buon comfort durante le ore di lavoro. La disposizione dell’illuminazione artificiale viene pensata anche in relazione alle ampie vetrate della chiusura perimetrale e agli oblò sistemati in copertura, che diffondono una gradevole luce zenitale.

Gate Interporto

Il Progetto

Credits

Luogo: Pordenone
Anni (progettazione-costruzione): 2017-2018 (progettazione); 2019-2020 (costruzione)
Tipo di progetto: Centro intermodale, edifici di servizi e sistemazioni esterne: gate e officina
Tipo di affidamento incarico (gara, concorso, affidamento diretto):: Diretto
Dimensione: Gate uffici: Mq 230 – mc 1300; gate tettoia: mq 460 – mc 4750; officina: mq 600 – mc 6500
Servizi offerti: Progettazione architettonica, strutturale, impiantistica
Cliente: Interporto Centro Ingrosso Spa di Pordenone

Un nuovo terminal intermodale

Su incarico diretto della società Interporto Centro Ingrosso Spa, Aisatec ha seguito la progettazione e i lavori di completamento del Centro Intermodale di Pordenone. Il lavoro ha comportato la creazione del nuovo ingresso al Teminal intermodale, comprendente il gate e un’officina per il ricovero mezzi. Il progetto ha previsto anche il sistema impiantistico relativo ai nuovi edifici e la sistemazione della pavimentazione dell’intero centro intermodale.

L’intervento si inserisce nella cornice di un programma di interventi programmati tra Interporto, e gli enti ferroviari RFI e FSI, con i quali sono state ridefinite le iniziative da attivare congiuntamente in relazione al potenziamento delle infrastrutture intermodali a servizio dell’Interporto di Pordenone e dei relativi collegamenti alla ferrovia.Il terminal intermodale è collocato nell’area logistica e intermodale di Pordenone, a sud della cittadina friulana, e in adiacenza al collegamento ferroviario Udine-Venezia.

Il nuovo edificio posizionato in ingresso al terminal intermodale è destinato ad ospitare gli spazi per gli operatori dedicati alla gestione del terminal intermodale. Gli spazi interni del gate vengono dedicati ad uffici e spazi dell’amministrazione per gli operatori del terminal ferroviario, in connessione all’ampia copertura che segna l’ingresso all’area del terminal. Il secondo fabbricato di progetto serve come ricovero dei rotabili ferroviari transitanti nel terminal ed ai mezzi di movimentazione.

Il gate come accesso
Il volume del gate, dalla forte presenza architettonica, è composto da larghi setti in c.a e da una pensilina in carpenteria metallica che fa da ponte tra i due e copre lo spazio di ingresso dei mezzi.
La fondazione è di tipo a platea, su cui si elevano setti in c.a. gettati in opera. Il volume chiuso degli uffici è sostenuto da pilastri in c.a. e solai strutturali realizzati con soletta piena in c.a. e lastre predalles. La facciata continua vetrata è composta da struttura in profili di alluminio verniciato e vetrocamera con ottime prestazioni di tenuta termica, per evitare le dispersioni nella stagione fredda e il surriscaldamento estivo.
La pavimentazione dei solai interni è sopraelevata, con piedini in appoggio sulla soletta strutturale, mentre all’intradosso dei solai, è stato applicato un controsoffitto per un ottimale comfort interno e per il passaggio degli impianti.
Esternamente, la copertura della pensilina è realizzata in carpenteria metallica. All’estradosso è finita con pannelli sandwich costituiti da doppia lamiera zincata e doppia guaina, mentre all’intradosso con lamiera stirata. Una banda rossa corre sulla L della struttura che abbraccia il volume degli uffici e si slancia verso il setto esterno che delimita il gate; il segno è ulteriormente sottolineato da un’illuminazione ad incasso, che trasforma il gate in vero e proprio landmark durante le ore notturne.

Officina
Il fabbricato, attrezzato per il ricovero dei carrelli ferroviari e/o locomotrici, destinati alle attività relative allo scambio merci tra ferro e gomma, si sviluppa su un unico piano fuori terra.
Le fondazioni sono a plinto in c.a gettato in opera. La struttura portante prefabbricata prevede pilastri in c.a.v., di sezione rettangolare fissati alla base nei plinti di fondazione. Le travi principali sono previste in c.a.p. con sezioni ad “L” e rettangolari della luce di 12.0m. La copertura è finita in tegoli in c.a.p., di sezione a TT, su cui poggiano i pannelli prefabbricati costituiti da doppia lastra in acciaio zincato preverniciato, con interposta coibentazione. I pannelli di tamponamento perimetrale sono prefabbricati in calcestruzzo; gli infissi in alluminio, in parte apribili e in parte fissi si integrano nel sistema di facciata.
Lo spazio è attrezzato con servizi, spogliatoio e zona caffetteria.

Sistemazioni esterne
L’intervento di realizzazione del terminal viene completato dalle sistemazioni esterne che ridisegnano la viabilità d’accesso, con una nuova pavimentazione in manto bituminoso, il sistema di illuminazione e un impianto perimetrale antintrusione e controllo TVCC del terminal intermodale. Le recinzioni delimitano gli spazi di pertinenza e organizzano i flussi di movimentazione dei mezzi.