Il Progetto
Credits
Luogo: Cividale del Friuli
Anni: 2018-2019 (progettazione); 2019-2022 (costruzione)
Tipo di progetto: Fabbricato ad uso produttivo agricolo: interventi sull’esistente ampliamento
Cliente: Zorzettig Azienda Agricola
Affidamento: Diretto
Dimensione: 4750 mq
Servizi offerti: Progettazione architettonica, strutturale, impiantistica, D.L., coordinamento alla sicurezza
Valorizzare un luogo in sintonia col proprio territorio
Sulle colline di Spessa di Cividale, nel cuore dei Colli Orientali del Friuli, ha sede l’azienda agricola Zorzettig, che da più di 100 anni fa è attiva nella viticoltura per la produzione di vini pregiati. Beneficiando infatti di un territorio e di un microclima unici per i vigneti, Zorzettig si è affermata a livello nazionale e internazionale, raggiungendo un export del 50%. Negli anni, l’azienda ha sentito l’esigenza di intervenire sulla cantina esistente, migliorandola e ampliandola, per rispondere adeguatamente all’incremento della richiesta dei prodotti e per raccontare il brand Zorzettig, che coniuga tradizione con innovazione e rispetto dell’ambiente.
Il paesaggio collinare del Collio avvolge il sito del progetto, con le caratteristiche coltivazioni a vigneto e punteggiato dagli oliveti. Il suolo viene lavorato a terrazzamenti per migliorarne l’esposizione a vento e sole, nonché per agevolare le lavorazioni necessarie alla coltura. Tali caratteristiche paesaggistiche sono il punto di partenza per la progettazione di Aisa, che accompagna i dislivelli con delle soluzioni che valorizzano le curve delle colline. Ad esempio, la movimentazione delle terre è stata pensata per ridisegnare l’intero perimetro del nuovo edificio, realizzando un piano interrato in aderenza e continuità con quello esistente. Si sono così create delle scarpate in terra armata e piccoli terrazzamenti che ospitano la piantumazione di nuovi arbusti ed alberature, immergendo il nuovo edificato nel paesaggio.
La struttura su più livelli
Nella parte superiore, l’allargamento risultante a livello di interrato, consente la realizzazione di un piazzale esterno, indispensabile per la zona di carico e scarico di materie prime, progettata con la realizzazione di una
piccola rotatoria spartitraffico, che oltre a migliorare la viabilità, funge da pozzo di luce per l’illuminazione della parte interrata di imbottigliamento. La valorizzazione dell’immagine e la storia dell’azienda avviene attraverso l’architettura. La parte esistente, su cui sono attuati degli interventi di rinforzo strutturale e di modifica delle forometrie delle facciate, viene ampliata con una originale veranda curvilinea, che allunga la falda e la unisce a quella del corpo aggiunto, sostenuta da pilastri in acciaio-legno. Questa parte verrà usata come spazio eventi e di introduzione alla visita della cantina e come zona espositiva. A rimarcare la funzione di accoglienza, viene posizionato un grande “fogolar” (caminetto), realizzato con lamiera corten e ben visibile dall’esterno. Dalla zona di ingresso si accede poi tramite scale alla bottaia nel piano interrato o al mezzanino, entrambi ricavati nell’edificio esistente.
Un dialogo con il paesaggio attraverso i materiali
La porzione esistente oggetto di demolizione viene ricostruita e ampliata da un nuovo corpo che rimanda alle tradizionali barchesse delle ville di campagna e riprende la stessa profondità in pianta e la medesima altezza nei prospetti del corpo da mantenere.
L’affiancamento tra volume esistente e volume nuovo verrà gestito attraverso la realizzazione di un corridoio, un vano-chiave per i collegamenti orizzontali e verticali tra i vari locali produttivi.
La copertura lignea, rivestita di coppi (in linea con le richieste del Piano locale), poggia su una struttura in cls. armato rivestita in intonaci dalle tinte delle terre locali. I materiali delle finiture e degli elementi strutturali rimandano alla matericità del territorio friulano: il ferro, la pietra per i muretti dei terrazzamenti e per le pavimentazioni, gli inserti in vetro che aprono la struttura perimetrale e fanno entrare il paesaggio dentro l’architettura. Il ferro e il corten dei dettagli rimandano al rosso della terra arenaria, alla terra battuta delle antiche cantine; il legno a listelli per i pannelli di tamponamento dell’area impianti, alle botti del vino, ai solai dei tetti.
I parapetti sono stati realizzati in acciaio tinta corten; è stato sostituito il basamento in calcestruzzo rivestito in pietra piasentina, usando calcestruzzo con finitura a stampo a rilievo, che dona movimento e matericità al setto.
L’ampliamento ipogeo viene dedicato a zona spogliatoio per i dipendenti, ed è completamente integrato nei movimenti di terra.