Area ex Sarni – Comparto Nord

Il Progetto

Credits

Luogo: Area ex Sarni – comuni di Turano Lodigiano e Bertonico (LO)
Anni: 2008 – 2010
Tipo di progetto: Sistema di smaltimento delle acque meteoriche
Cliente: Albertin & Company srl
Affidamento: Consulenza per progettazione definitiva ed esecutiva
Servizi offerti: Progettazione definitiva ed esecutiva opere di drenaggio e trattamento acque, verifiche idrauliche e valutazione economica opere

L’area di intervento
L’area di intervento, caratterizzata da una superficie di circa 100 ha, si trova nella parte centro orientale della pianura lodigiana, a margine della valle del fiume Adda; è contenuta nell’area industriale già sede della dismessa raffineria Sarni ed è stata oggetto dell’Accordo di Programma per la reindustrializzazione dell’ex raffineria SARNI, sottoscritto a inizio del 1998 tra Regione Lombardia, Provincia  di Lodi e Comuni di Bertonico, Terranova dei Passerini e Turano Lodigiano.

Nell’ambito della reindustrializzazione dell’area, AISA, in collaborazione con Albertin & Company s.r.l., ha seguito la progettazione delle opere di urbanizzazione del Comparto Nord, nei comuni di Bertonico e Turano Lodigiano, occupandosi, nello specifico, della progettazione del sistema di smaltimento delle acque meteoriche e di trattamento delle acque reflue.

La rete di drenaggio
Sulla base del progetto di lottizzazione approvato, è stata dapprima individuata una suddivisione dei lotti e dei relativi punti di allaccio; sulla base di tale suddivisione è stata progettata la rete di drenaggio.
Il sistema di drenaggio delle acque meteoriche è costituito da due tracciati principali: la rete a servizio dei lotti e quella a servizio delle strade. Entrambe sono caratterizzate da due rami principali, indipendenti e confluenti direttamente nelle camere di controllo a monte del dispositivo di laminazione. In particolare, la rete meteorica a servizio dei lotti drena una superficie di 92.1 ha (suddivisa in 31.9 ha e 60.2 ha, drenati rispettivamente dai collettori in sinistra e in destra), mentre quella a servizio delle strade una superficie di 5.4 ha (suddivisa in 1.4 ha e 4.0 ha, rispettivamente per i collettori in sinistra e in destra). I diametri della rete dei lotti sono compresi tra 400 mm e 1600 mm, mentre quelli della rete a servizio delle strade tra 500 mm e 1400 mm.
Il corpo recipiente è rappresentato dal Colatore Valguercia, che scorre nella parte meridionale e che delinea il confine del comparto ex Sarni fino al Molino della Valguercia. La laminazione della portata di piena derivante dalle acque meteoriche avviene a tre livelli: 1. laminazione interna ai singoli lotti, per i quali è stato previso un coefficiente udometrico massimo in uscita di 50 l/s/ha; 2. laminazione interna alla rete dei collettori, tramite opportuno manufatto di controllo delle portate in uscita dalla rete e confluenti nella vasca volano; 3. laminazione tramite vasca volano ubicata al termine delle due reti di smaltimento, con potere di invaso tale da scaricare nel corpo idrico recipiente una portata massima di 2 mc/s (corrispondente ad un coefficiente udometrico di circa 20 l/s/ha). 

La raccolta delle acque
La vasca di raccolta delle acque meteoriche è stata suddivisa in tre comparti distinti: uno per le acque meteoriche delle strade, uno per quelle dei lotti e uno per le acque meteoriche destinate alla vasca di laminazione.
Il funzionamento del sistema è il seguente: le acque meteoriche delle strade e dei lotti arrivano dai collettori nelle rispettive vasche di raccolta; le prime, vengono convogliate attraverso una paratoia motorizzata dalla vasca di raccolta ad una vasca di prima pioggia, la quale è atta ad invasare i primi 5mm di pioggia caduta sulla superficie delle strade. Una volta in vasca di prima pioggia l’acqua meteorica delle strade viene pompata al depuratore per i trattamenti previsti. Le acque meteoriche dei lotti, invasate, vengono scaricate direttamente nel recettore per una portata costante di 2mc/s (u=20 l/s ha) regolata da un misuratore di portata che comanda la paratoia motorizzata presente nella vasca. Quando la portata che giunge in vasca di raccolta è maggiore di quella scaricata nel recettore, il livello d’acqua si alza fino a riversarsi per sfioramento nel terzo comparto dal quale, mediante un collettore nel fondo, verrà trasferita alla vasca di laminazione.
La vasca di laminazione è costituita da una serie di sottovasche, divise in due comparti, messe in comunicazione da sfioratori superficiali. Se la portata da laminare risulta maggiore della capacità della vasca di laminazione, attraverso una soglia sfiorante di emergenza, l’acqua viene scaricata direttamente nel corpo idrico recettore. Una volta passato l’evento di piena, l’acqua presente nella vasca di laminazione, viene fatta defluire nel corpo idrico recettore attraverso l’apertura degli scarichi di fondo.

L‘impianto di trattamento delle acque reflue
Per quanto concerne le acque nere, è stata prevista una rete di raccolta realizzata in PVC alveolare, al termine della quale è stato realizzato un impianto biologico SBR, dimensionato per trattare le acque di 700 AE.
L’impianto è stato organizzato nel seguente modo:
1. grigliatura fine iniziale con filtro a spazzole con spaziatura 5 mm in grado di trattare l’intera portata in arrivo;
2. vasca di accumulo con installazione di due pompe sommerse per invio del refluo alla vasca SBR;
3. vasca per il trattamento biologico tipo SBR con installazione di impianto aerazione e sistema galleggiante mobile comandato da elettrovalvola per invio del refluo allo scarico, e di una tubazione con saracinesca per l’estrazione ed invio del fango allo stoccaggio/ispessimento in apposita vasca;
4. trappola solidi sedimentabili per ricircolo parte iniziale scarico;
5. pozzetto di controllo in uscita;
6. predisposizione sulla linea di scarico di trattamento finale di finissaggio.
 

Depuratore Gusparo

Il Progetto

Credits

Luogo: Coseano (Udine)
Anni: 2021 (progetto) – 2022 (realizzazione)
Tipo di progetto: Revamping ed ampliamento impianto di depurazione aziendale
Cliente: Forneria Gusparo SpA
Affidamento: Diretto
Servizi offerti: Progettazione opere edili e strutturali, D.L.

Un impianto di depurazione adeguato ad una produzione in crescita

Forneria Gusparo è un’azienda dell’udinese specializzata nella produzione dolciaria da forno a base di pandispagna e lievitati. La produzione dei prodotti dolciari prevede l’impiego di  macchine impastatrici, trafile, stampi di formatura dei biscotti ed affini, di forni di cottura, linee di confezionamento che devono essere assoggettate a lavaggi programmati con acqua e agenti sanificanti. Le acque reflue generate dalla produzione vengono convogliate all’impianto di depurazione a servizio dell’azienda e, una volta trattate, inviate in fognatura.
Al fine di rendere l’impianto di depurazione adeguato ai futuri carichi in ingresso previsti, note le prospettive di aumento della produzione, ne è stato previsto il revamping e il potenziamento.
Prima dell’intervento, lo stabilimento risultava dotato di impianti di trattamento composto dalle vasche di sollevamento e di equalizzazione, da una sezione di flottazione ad area disciolta e da un reattore aerobico a fanghi attivi SBR, oltre ai serbatoi dedicati all’ispessimento dei fanghi.
Per rendere l’impianto adatto al futuro aumento della capacità produttiva dell’azienda, è stato previsto un upgrading impiantistico sostanziale. Ciò ha permesso di aumentare la portata di refluo trattata dagli originali 15 mc/g a 50 mc/g.
Per il nuovo impianto, il processo depurativo, oltre all’inevitabile trattamento chimico-fisico (condizionamento chimico e flottazione ad aria disciolta) iniziale, è stato affidato ad uno stadio aerobico a fanghi attivi con tecnologia MBR (membrane in ultrafiltrazione).

La tecnologia MBR
La tecnologia MBR offre diversi vantaggi quali il minor volume necessario per le vasche (-30-40%) grazie alla maggior concentrazione di biomassa rispetto agli impianti tradizionali o SBR; nella vasca di ossidazione si può mantenere una concentrazione di fanghi (biomassa) fino a 10-12 g/mc SS, contro i circa 3-4 di un impianto a fanghi attivi. Questo comporta maggiore capacità depurativa, con maggiore abbattimento naturale di grassi ed olii, e qualità molto elevata dell’acqua depurata. Il funzionamento è estremamente sicuro e collaudato, senza pericolo di fuoriuscita di fanghi o materiali sedimentabili, mentre la produzione di fango da smaltire è molto inferiore (fino a 2/3 volte) rispetto agli impianti tradizionali o SBR.
I liquami da trattare confluiscono ad una vasca interrata esistente, mantenuta miscelata da una rete di distribuzione aria sommersa alimentata dalla nuova soffiante esterna, per ridurre l’accumulo di grassi sulle pareti. Successivamente, i liquami subiscono un processo di ossidazione, ovvero vengono pompati nell’esistente ex vasca di ossidazione, attrezzata con una nuova rete di distribuzione aria a tubi forati alimentata dalla soffiante. Con una pompa monovite, i liquami vengono spostati in un’ulteriore vasca dove subiscono un trattamento chimico/fisico (DAF) per essere chiarificati e per poi confluire nella vasca di ossidazione, che con una rete sommersa di 300 diffusori a microbolle ossigena le acque. Dopo un ulteriore trattamento di ultrafiltrazione a tecnologia MBR, le acque passano attraverso le membrane per essere immagazzinate in una vasca di accumulo e, infine, scaricate in pubblica fognatura.
I fanghi vengono ispessiti separatamente: da una parte i fanghi biologici, dall’altra i fanghi chimici, accumulati in due vasche dedicate da cui potranno essere smaltiti in forma liquida oppure disidratati e smaltiti in forma solida.

Gli interventi realizzati
Gli interventi, sostanziali, hanno comportato la realizzazione di nuove vasche in calcestruzzo con una capacità complessiva di 700 mc e di nuovi locali tecnici prefabbricati, oltre alla nuova parte elettromeccanica. Sono stati inoltre realizzati i sottoservizi e le opere di viabilità necessari.
I lavori sono stati completati a marzo 2022.